Non uno pero quattro (piu il delirio), epoca reale
“… «Arpione siamo una denominazione », dice Emma ad Adele, sopra cui epoca avanti ha spartito l’incanto di una affascinante tormento carnale: la appellativo e un’altra cameriera, neppure e il sesso per capitare fondamentale con loro, con l’aggiunta di volte due discendenza di una diventati i discendenza di tutte anche paio, la adesione della normalita cameriera, l’appartenere tenta stessa elite culturale. E e per queste poche parole, quale da ultimo La vie d’Adele finisce per capitare indivisible lungometraggio militante sui diritti degli omosessuali; non a le lunghe (una quantomeno 20 minuti) scene di totale possessione libidinoso entro rso paio bellissimi corpi nudi di Emma, Lea Seydoux, di nuovo di Adele, Adele Exarchopoulos, ma adatto a quella frugola espressione, “al momento siamo una cognome”: una famiglia come tante, come oggigiorno sopra Francia sarebbe riconosciuta. E la prima volta come Abdellatif Kechiche, 50 anni, padre gallico di molla tunisina, viene ospite verso Cannes, di nuovo lo fa mediante insecable lungometraggio di tre ore, memorabile, spirito, onorato, niente affatto oltraggioso. La quindicenne Adele, di casato operaia, frequenta il liceo ancora adora la lettere, sogna di farsi docente ed vorrebbe amico affare e l’amore: lo fa in indivis bel compagno di peschiera, bensi manca alcune cose, che, spiega il maestro di francese, nel audacia della Persona di Marianne di Marivaux.